Serve un luogo dove bisogna costruire un muretto, una campagna, un fondo aperto che si vuole recintare o un vecchio muro che si vuol tirar giù e si ha necessità di costruirne uno nuovo.
Servono i soldi per costruirlo, un investimento da dedicare al materiale, alla costruzione. Il muretto a secco è come il diamante, è per sempre, o quasi. Ci sono muretti costruiti nei secoli scorsi che sono ancora lì, immutabili, che resistono alle intemperie e alla mano dell’uomo.
Servono i materiali e gli uomini adatti. Non ci si improvvisa costruttori di muretti a secco, c’è una tecnica antichissima che si tramanda di padre in figlio e che vuole la base, del muretto, larga e il collo stretto. Il materiale dev’essere autoctono, del luogo, non si può importare pietra dalla Spagna per fare un muretto a secco nel Salento.
E poi gli uomini scelti hanno le loro tecniche, ogni maestro “paritaro” (colui che costruisce muretti a secco) ha il suo stile: non ci si improvvisa costruttore di muretto a secco. Così come non ci si improvvisa muratore, pescatore o cacciatore.
E infine serve una fotocamera, perché il proprietario vuol tenere traccia di tutto e dei vari momenti in cui il suo bel muretto a secco viene su.